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Biografia


Davide Bricchi  nasce a Milano nel 1968.
La passione per il disegno lo porta ad iscriversi alla Scuola del Fumetto dove si diploma nel 1989.
L’anno successivo diventa allievo dell’eclettico redattore, illustratore e pittore Mario Faustinelli il quale, negli anni cinquanta, fu il mitico fondatore della pubblicazione d’arte “Asso di picche”.
Nel frattempo per mantenersi gli studi inizia una breve collaborazione con la Casa Editrice De Agostini per la quale realizzerà diverse illustrazioni pubblicate quindi su una enciclopedia per ragazzi.
Nel 1991 incontra il Prof. Daniele Hermes Dondé il quale ebbe la geniale idea di regolarizzare il mercato del falso d’autore fondando la Galleria “Musée Imaginère” nella quale vennero selezionati i migliori copisti per riprodurre i quadri dei grandi maestri della pittura .
Bricchi entra a far parte del ristretto gruppo di “falsari legalizzati” specializzandosi nella copiatura delle tele di Vincent Van Gogh.
Inizia così una lunga e proficua attività che porterà i quadri, riprodotti da Davide Bricchi, ad essere venduti in ogni parte del mondo a personalità dello spettacolo, della politica e dello sport.
Bricchi, in seguito, sarà uno degli artisti che firmerà il manifesto voluto e creato da Dondé chiamato “Neoimpressionismo di ricerca” il cui scopo era quello di dare alle copie un connotato di unicità, di garanzia e di legalità.
Nel 2000, collabora alla realizzazione di alcune opere dell’amico pittore Ezio Cella; questa nuova esperienza porterà Bricchi ad accrescere e completare il proprio bagaglio tecnico che gli permetterà di maturare un suo linguaggio pittorico autonomo e fortemente personale.
E’ il periodo in cui le tele di Bricchi sono caratterizzate dall’ “assemblage” nelle quali, in stile iperrealista, rappresenta una natura violentata dalla tecnologia; così un cane lupo diventa un androide in parte animale; la testa di un pesce ha il corpo di microchip ed una mela, con due zampe di pollo, ha un video conficcato nel centro.
Terminata questa fase sperimentale, la pittura di Bricchi si appropria di una immagine più legata alla realtà del territorio in cui egli vive diventando così fonte di nuove ispirazioni.
Per tale motivo le case, i grattacieli, le fabbriche e le strade non sono altro che lo sfondo ed il palcoscenico sul  quale si svolge la scena in attesa che l’attore protagonista, ossia la luce, si riveli attraverso le setole dei pennelli, dell’acqua e dei pigmenti colorati.